Lightbox Effect

giovedì 24 febbraio 2011

the Chicago Code 1.03: Gillis, Chase & Baby Face

[...Jarek e Caleb arrivano per primi sulla scena di una rapina in banca finendo si inseguire i rapinatori per la metropolitana di Chicago, ritrovandone poi uno morto. Mentre il Dipartimento di Polizia di Chicago cerca gli indizi che portano al rapinatore superstite, il soprintendente Colvin ha un incontro con un critico assessore Gibbons su un cantiere ritenuto dalla stessa “sospetto” di corruzione. Amare sorprese poi si riveleranno nel finale per la nostra eroina che nonostamnte tutto non si arrende…] Indubbiamente il migliore fino ad oggi dei  tre visti. Molto dinamico, veloce e ben girato. Si incominciano sempre più a delineare i profili dei personaggi, cui manco a dirlo, spicca Jennifer che solo con quell’inconfondibili espressioni da autentico marchio Beals, sa esprimere il proprio stato d’animo senza nemmeno dover parlare, guardare per credere la scena quando Gibbons, rivela subdolamente come egli stesso sia stato vittima di un atto di corruzione da parte del capo staff della stessa Colvin, sublime. Bella la scena che chiude l’episodio, quando la “commissaria”, che ha capito quanto temibile sia il suo “nemico”, cede momentaneamente le armi, per subito dopo, ripromettersi con il fidato Jarek, di eslserci più di prima, meglio di prima. Un ultima cosa, della serie "per non dimenticare", ma la scena dove la Colvin nel suo ufficio, urlando con rabbia scaglia via non so cosa, a chi ha fatto ricordare una scena simile in un episodio di S2 di LWord? D’altronde l’attrice è sempre la stessa, ola sisters!




domenica 20 febbraio 2011

The Chicago Code 1.02: Hog Butcher

[...Dopo gli eventi scioccanti relativi ad l’ufficiale ucciso, "i buoni" Teresa e Jarek si ripromettono di trovare il responsabile ed assicurarlo alla giustizia. Nel frattempo, "il brutto-cattivo" Assessore Gibbons fa visita alla famiglia della vittima per fare le sue condoglianze ed insinuare le responsabilità di Teresa sull’omicidio del congiunto…] L’episodio scorre bene, mi piace l’idea del racconto che fa ognuno, nel "presentare" l’altro, anche se la trama ancora non mi ha coinvolto totalmente. Per quanto riguarda Jennifer, fa degnamente la sua parte anche se, e qui chiedo venia per chi non è d'accordo dell’accostamento, ma il suo personaggio continua a sembrare personalmente,  la sorella gemella di Bette Porter. tbc..




giovedì 17 febbraio 2011

I'm not that kind of a performer

Per dire la verità ne sarei stata delusa se avesse accettato, ma ancora una volta Jeibì, dimostra la persona che è: amazing! Lei che ricordiamo deve il suo successo vent’anni fa ad un film sui generis, dichiara invece su People che che non è una ballerina, e anche per una vagonata di soldi messi alla sua porta non è disposta a dimostrarlo. Bè che non sia proprio una ballerina, ci credo poco, perchè nelle due performances avute in LWord con la Holloman non se l'è cavata tanto male dopotutto.Comunque si nota ancora una volta quanto lei preferisca essere fuori dai riflettori mediatici, apparendo quanto basta qua e là in talk show, solo per promozioni “d’obbligo” legate ai contratti di lavoro. Lei dopotutto ha dichiarato che: “I'm not that kind of a performer", ma molto, molto di più!