Lightbox Effect

sabato 2 luglio 2011

“The camera sees who you are”

“I loved playing that part. It was a huge experience to a play a part that means so much to so many people”
Questo è quanto ha dichiarato Jennifer nella recente intervista di The Examiner.com dal titolo Candidly Converses About Career. L’affermazione che rallegra i nostri cuori, riguarda ovviamente al periodo di LWord, aggiungendo che grazie proprio ai quei cinque anni “vissuti” da Bette Porter, è stato determinante nella preparazione del suo ultimo, cronologicamente parlando, personaggio in TCC di Teresa Colvin. Nell’intervista “scopriamo” anche che la sua passione nella recitazione risale a quando era poco più adolescente dichiarando che:
When I was younger, I had a desire to be close to God, to be in my own power. It wasn’t ambition but instead the ability to express myself and play,”
e di come si dice fortunata a essere pagata per fare ciò. Una cosa curiosa, dovrò vedere il film, è come quel personaggio che lei ha intrepretato ne “Il Diavolo in Blu” di Daphne Monet, abbia cliccato da subito, divenendone poi uno dei suoi preferiti. Concludo infine , con tre dei suoi consigli per chi vuole intraprendere la professione di attore:
“Go towards it with humility and playfulness.”
perchè
“Acting is less putting on costume, hair and makeup,”
e
“It’s the mystery inside coming out.”
aggiungendo se mai ce ne fosse bisogno, che questo, ti riesce solo se hai una cosetta non da poco come  il talento, Cipz ladies!




domenica 26 giugno 2011

"…and I’d end up looking like a Picasso."

Jennifer Beals verrà ricordata perennemente per due cose: essere stata la “ragazzina ballerina” protagonista in Flashdance, e la lesbica più IN di L Word. Nella nuova intervista dal brittanico Dailymail.co intitolata What a feeling!…  potete ri-trovare tutto ciò, con una “solita” Jeibì dedita a rispondere sempre con il “solito” discernimento  che la contraddistingue, alle “solite” domande che le vengono rivolte ogni qualvolta dalla/o giornalista di turno. Il motivo di questa intervista è data dal debutto televisivo di The Chicago Code nel Regno Unito, tramite il canale Sky1. Lei 47 anni compiuti, che senza make-up (lo scrive la stessa autrice, noi lo confermiamo) è “immensamente bella”, trova strano pure che qualcuno la consideri(?)sexy. E’ una persona pubblica con una vita privata molto riservata, tanto che afferma  che il suo numero telefonico di casa lo hanno solo tre persone che le sono tra l’altro vicine. Parla di Flashdance, del personaggio di Teresa Colvin in TCC, e il periodo riguardante L Word, riassumendolo come:
il suo ruolo di Bette Porter incluso un accenno di scene d'amore lesbico, e anche se ha avuto una clausola nel suo contratto di No-nudità
mi è stata offerta di Playboy e ha detto loro l'avrei fatto quando c'era la pace in Medio Oriente
lei ancora impegnata in alcuni momenti osé sullo schermo.
Come si invecchia, qualsiasi tipo di scena di sesso diventa un problema,
ride.
Per quanto riguarda baciare le donne, in un primo momento ho pensato: Che cosa devo fare? Ma poi ho deciso, questa scena è su di me e come amare questa persona, quindi ho appena reagito a questo. Sono etero e non hanno messo in discussione la mia sessualità in modo che il problema non fossero le scene d'amore.

Il che direi, questo poi le è riuscito alla perfezione, non trovate sorelle?




martedì 14 giugno 2011

Ciao Laurel!

In Italy watching the happiest girls in the world swim in the pool.  No Jet lag  cause we slept 12 hours.ciao.
Da twitter Laurel ci fa sapere che è in Italia ancora una volta. Infatti con tutta la famiglia, armi e bagagli,  compresa babysitter, è atterrata in una località pressoché  sconosciuta, (rumors indicano Rimini in Emilia Romagna), circa 8 ore fa. E’ un viaggio di lavoro, legato alla famosa commissione di dipinti che già vi avevo parlato  in Vacanze Romane. Mmm...dunque, primo come italiana, secondo come titolare di questo blog,  e terzo solo perchè lei continua ad essere aimhè la bionda dei miei sogni, non posso esimermi a dare il mio benvenuto a miss Holloman & family, augurandole un felice soggiorno, con la speranza che venire in Italia, diventi per lei, buona abitudine. Certo che saperla qui, come già lo scrissi…un pò rosica!