Lightbox Effect

martedì 30 novembre 2010

Laurel Holloman al Dinah Shore 2011

Oramai più che mai proiettata nel mondo dell’arte, Laurel participerà al prossimo Dinah Shore del marzo 2011, (Qui i dettagli), dove come è stato annunciato nel suo sito www.laurelholloman.net "We are going to be at The Dinah, in a cabana by the pool, signing posters and taking orders for the Tribecca series as well as any other paintings Laurel has available at that time." Quasi tutte, almeno chi ha seguito LWord, ha conosciuto il Dinah Shore Weekend, per l’episodio 112 "Looking Back" , quando le ragazze a parte Bette grrr, partirono a seguito di Dana, invitata come ospite VIP da “lesbica-famosa”, all’evento tutto al femminile di Palm Springs. Il grrr per Bette è perchè se invece di rimanere a casa, con il Big Jim chiamato Candace,  ci andava pure lei, forse, non capitava quello che è capitato poi...vabbè! Posso immaginare ora Laurel, quando oltre a trovarsi in mezzo ad una orda di "femmine arrapate", dovrà anche spiegare, se non lo farà nel frattempo, come si fa, etichette a parte, a "tornare" etero dopo che per anni si è dichiarata apertamente bisessuale. Se ben ricordo anche Tina per un periodo era confusa al riguardo!




venerdì 26 novembre 2010

Interview with Laurel Holloman

Chi non sogna soprattutto da più giovane, di poter incontrare e magari anche intervistare come questo caso, il suo cantante od attore preferito?  Ci sono persone che per una indubbia capacità, padronanza della lingua e  anche con una dose di fortuna, riescono in ciò. Una di queste per chi come me gira tra i forum, (soprattutto L-Word.com e Tibette.com), la conosce bene è B&TF al secolo Lana (che ringrazio per l'intervista). Non è la prima intervista che fa alla bionda (in questo caso dei MIEI sogni) Laurel Holloman, e devo dire che un pò d’invidia  onestamente, io la provo. In questa che è divisa in più parti, (trovi i link in fondo al post), si parla, dell’arte e Laurel, attività che Laurel  si è dedicata ormai da tempo, descrivendo alcuni suoi quadri e  spiegando il perchè della scelta come tecnica dell’astratto e quella dei colori, e come ognuno di essi sottolinei lo stato d’animo dell’artista in quel momento. Nella seconda invece, è fatale che si parli di LWord e di Bette and Tina, del loro rapporto, e la maturità come coppia acquisita nel tempo e conclamata nella S6. Riprende anche un “vecchio ritornello “ quello della possibilità del film su LWord, e come il cast sarebbe disponibile, sempre se  il copione è buono, ancora alla realizzazione. In Laurel about Life, terza ed ultima parte invece, è la vita come protagonista, e come essa sia secondo Laurel, divisa tra le sue figlie, il lavoro e con un pò di malinconia per il North Carolina, suo paese natio. Chiude l’intervista semplicemente dicendo quello che un pò ce lo auguriamo anche noi stesse:
I just want to be doing what I love and be surrounded by people that I love
E noi ti amiamo Laurel Ooh come ti amiamo!

- Laurel on her art
- Laurel on The L Word
- Laurel about life




giovedì 25 novembre 2010

Il maresciallo Beals


Il video riprende   l’intervista fatta alla  “Grand Marshal of the McDonald's Thanksgiving Parade 2010” ovvero The grand Marshal, the Princess, the Queen of Chicago Jennifer Beals. Bè questa è la differenza tra noi italiani e gli americani: negli States hanno il maresciallo Beals noi il maresciallo...Rocca, vabbè! Per quanto mi riguarda lode lode lode ed eterno “Thanksgiving”  alla mamma e papà di Jennifer per cotanta bellezza.




martedì 23 novembre 2010

Il secondo anno di dancing

E sono due! Quando ho iniziato questa avventura, non avrei mai creduto di arrivare a “spegnere” la seconda candelina di dancing. Invece sono qui  a rinnovarvi i miei più sentiti (per davvero) ringraziamenti, perchè è anche soprattutto, grazie a voi, che ancora dancing esiste, e continua la sua storia. Un anno fa, fra gli ringraziamenti, c’erano anche quelli per i miei 2 iscritti allora al blog, augurandomi che con il tempo aumentassero le adesioni. Ora dancing ha 4 iscritti, oltre a tutte “le visite”, per me splendidamente tante, che ogni giorno ricevo nel blog. Grazie ragazze, perchè questo mi inorgoglisce dismisura, ed è una notevole spinta  per andare avanti. Ora l' obiettivo più che mai, è arrivare alla terza candelina, così cosa dite still want to dance with me, again?




domenica 21 novembre 2010

Lip Service 1.06 Some Things Should....

Arrivati alla fine! Come si supponeva l’episodio ha tirato un pò le somme della 1° stagione di Lip Service. Finalmente Frankie ha risolto il suo mistero, rendendoci tutte ora più sollevate direi, mentre Sam nel frattempo si è trasferita armi e bagagli dall’ amata Cat, che per “festeggiare” l’evento, invece si è “concessa” definitivamente, (con conseguenti sensi di colpa e vorrei ben dire), alla eterna amata Frankie, confermando per chi ancora non lo sapesse, che la storiella dell ‘ ex che vuole rimanere amica, è proprio una colossale balla. Vogliamo già immaginare cosa potrà accadere nella 2° serie? Io spero che Sam la mandi al diavolo, e si tolga dalla spirale Cat-Frankie prima possibile. Per gli altri protagonisti, cito Tess, che finalmente, dopo 5 episodi a frantumarci le palline, con la sua inesauribile “sfiga” riesce ad ottenere un lavoro, e più importante conosce la vicina della finestra di fronte, che guarda il caso dei personaggi comuni, ricorda una certa ex militare di colore che in LWord stava con Alice.  Diciamo che nel complesso l’episodio non mi è dispiaciuto più di tanto, forse perchè abituata allo standard dei precedenti, non mi aspettavo più di tanto. Sottolineo la scena d’amore fra Cat e Frankie, molto ben fatta, che sommandola nel complesso di tutte le scene viste,  rispetto di LWord,  quelle di Lip Service sono state molto più “audaci” ed esplicite, e qui va anche un plauso  a parte alla attrici stesse. Chiudo il post questa volta, e chi l’avrebbe mai detto, con la frase che Frankie ha scritto per Cat, quando le ha regalato il pezzo di legno con le loro iniziali: “Some things should not be destroyed “, e questo vale anche per Lip Service tutto sommato. Appuntamento il prossimo anno per a 2° serie, besitos!




domenica 14 novembre 2010

Lip Service 1.05 Ops…I love you!

Penultimo capitolo della mini serie,  “dedicato” tutto ai sentimenti, dei protagonisti. Si comincia con in primo piano del fondo schiena (mica male) di una Frankie “intorpidita “  più dal ricordo del sesso fatto con “l’amico” Jay, che la sbornia stessa, passando al risveglio (mica male), di Sam, che complice un orgasmo molto intenso, gli scappa un “potrei amarti” (quale novità), ad una Cat, molto, ma molto felice di saperlo. Poi le solite cose, quelle che abbiamo visto per 5 episodi, con Sam e Cat, Cat e Frankie, Frankie e Sadie, fino alla conclusione che Frankie anche se ci mette sempre tanto di suo, paga un pò per tutti. L’episodio si chiude così come è cominciato: in un letto, con però questa volta una “sospirante” Cat che sussurra “I love you “ alla "povera"(lo aggiungo io) Sam, che diciamolo, da 1 a 10 quanto sarà vero? La mia speranza ora è che il prossimo episodio, visto che è anche quello che chiude, sia come è lo stato il primo della serie, promettente. La frase da ricordare? Quella perla di saggezza della mia eroina Sam (che ricordo eletta personalmente qualche episodio fa) con: “Dire ti amo è…uno scontro a fuoco, se spari per primo, faresti meglio non mancare!” .




giovedì 11 novembre 2010

I hate all labels!

Uscirà tra breve, ma già gira online la foto copertina (vedi anche Face to Face Hot to Hot) e qualche stralcio, dal titolo "Laurel Holloman speaks to Rachel Shelley about her creative career change" tratto dall' intervista che Laurel ha rilasciato appunto a all'amica Shelley, per il magazine Diva di dicembre. L’aveva preceduta in questo (nel numero di agosto), Jennifer Beals, argomento trattato anche in She is!. Tornando alla bionda, già dalla copertina possiamo capire che troveremo una Laurel decisamente “spogliata” di tutto, infatti da quanto ho letto, si racconta a tutto tondo, sulla sua famiglia, lavoro, e la decisione di “fermarsi” un pò, per potersi dedicare a tempo pieno alla pittura, sua passione da sempre. Troviamo anche il perchè, che scommetto aprirà lunghi "dibattiti" tra le fans, di non definire e definirsi più come bisessuale, e ce lo spiega così:
I think maybe I shouldn’t identify as bisexual. I’m just not sure it’d be right to use that label again. I used it in my 20s because I was trying to be honest. I had an experience after I shot Two Girls in Love [Laurel’s breakthrough film role, over 15 years ago] and I thought it was a possibility. I guess I thought I could be bisexual. But then it never happened again. I’ve never had a relationship with a woman, so all my gay friends are like, you can’t use that label. You’re a straight girl that had a bi-curious hiccup. That’s what Leisha [Hailey, aka The L Word’s Alice] says.
perchè per lei la bisessualità, può essere un campo minato politico:
Thing is, I know that by backing off that label, it could look like I’m afraid. But, as an older woman, I’m very clear about my sexuality. I’m more solid in my identity, I never question it. But I’m also a very open person, maybe naively open… I’m comfortable in my skin. I don’t need a bunch of smoke and mirrors. I consider myself straight, I guess, but… I hate that label too. I hate all labels!
Sulla sua decisione di ri-stabilire se stessa come artista, ha detto a DIVA:
It’s always really hard for me to show a painting. I think at then beginning, when you’re putting yourself out there and you’re scared to death and you’re worried you’re going to be judged, you have to say 'Am I happy?' And if the answer is 'I’m happy' you just have to keep going. I’ve picked something that is totally subjective, and the thing is, I’m totally happy.
Fa un pò di luce poi sulla notizia che stata per un periodo di tempo, “truccio” di molte fans della separazione da suo marito, dichiarando che sta nel mezzo sì di una separazione, ma definita "di prova” così che lei attualmente non è del tutto sicura se classificarsi come una madre single (di due figlie) oppure no. L'articolo si chiude con una domanda: "sono stati gli enormi sconvolgimenti nella sua vita personale, o, che cosa, a scatenare questo cambiamento epocale nella carriera?" A giudicare dalle foto, direi che è stato un cambiamento più che...salutare, mammamia bella!
pss: Il nuovo numero è in vendita dal 11 novembre in ogni edicola, supermercati e librerie, oppure è possibile scaricare come applicazione per l'iPhone e iPad.

- Article and photos in Diva




mercoledì 10 novembre 2010

Vedi Laurel e poi...


E 'una Laurel Holloman, appagante e più che mai quella che abbiamo incontrato. Nonostante l'ora tarda in cui era prevista l'intervista, con grande gentilezza e disponibilità ha risposto alle nostre domande. A risposto del suo ruolo di Tina Kennard nella serie lesbo di fama mondiale 'The L Word', ma ha anche accettato di di giocare a 'foto', che la portò a parlare con nostalgia, entusiasmo ed emozione su Proposition 8, l'adozione della figlia, e, naturalmente, sulla sua pittura, dove ci sarà sicuramente la possibilità di vederla presto a Parigi. Un grande ringraziamento a lei per questo bel momento ...




Le bugie di Jeibì

Con “Lie To Me” c’è stata la “prima” italiana di Jennifer. Come tempo fa in Guest Star: Laurel Holloman, vi ho raccontato del debutto della bionda in “Castle”, ieri sera, finalmente si è ho visto anche quello della Beals. Mentirei (tanto per stare in tema), se non ammettessi che ho cominciato a guardare questo telefilm solo perché sapevo che vi avrebbe preso parte, ma devo riconoscere che a prescindere da lei, la serie è interessante. In breve parla di una agenzia “specializzata” nel riconoscere attraverso il linguaggio del corpo, se la persona “indagata”mente o no. Tale agenzia, guidata dal dottor Cal Lightman (Tim Roth), in volta volta si trova a “smascherare” l’improbabile bugiardo di turno. Jennifer come guest, interpreta la parte di Zoe Landau ex moglie di Lightman,  che si rivolge a lui per un caso di incendio doloso. Tra i due esistono ancora dei sentimenti latenti,  lungi da essere risolti, visto anche come è finito l’episodio. La parte che più mi è piaciuta, è stata all’inizio quando miss Beals si presenta in tutta la sua bellezza, togliendosi la maschera che le nasconde il viso. Quando dico che ho difficoltà  “a vederla” nei panni di una etero, e per giunta in una pseudo relazione, sto dicendo la sincera verità,  ribadendo poi i motivi che già in My name is Bette Porter scrissi. Cipz!




domenica 7 novembre 2010

That original journey has not ended

“on a scorching-hot day in Chicago, Jennifer Beals is standing on a bridge that overlooks a river and a dusty boatyard, preparing to film a scene for her new series, Ride-Along. In her role as Teresa Colvin…”Così comincia l’intervista-articolo  a Jennifer Beals sul magazine More. Rare sono le volte che Jennifer parla della sua vita privata, della sua famiglia, ma forse “colpa”del caldo, (l’intervista è stata fatta, quanto pare nei i tre giorni più caldi, l'estate scorsa) o ri-trovarsi a casa, a Chicago, dopo anni vissuti a Vancouver, ritornata per girare la nuova serie poliziesca “The Chicago Code” e che ha tutti i presupposti, per diventare il fiore d’occhiello della Fox per la prossima stagione televisiva. L’articolo si snoda con lei che si racconta quasi a 360° sulla famiglia di adesso, quella con il marito ("We met through a mutual friend") e la loro figlia di 5 anni, e quella di allora con la mamma e il papà morto quando aveva 9 anni. Parla di fede  e del suo personaggio di Teresa Colvin simile a quello più famoso di Bette Porter di LWord dicendo:
Comparing Teresa with The L Word’s Bette, Beals adds, “They’re both incredibly strong; they’re both righteous. Teresa is like Bette on steroids. She’s even more driven, not as tenderhearted.
Parla lei ma parlano anche altri che l’hanno conosciuta, come l’attrice Jodie Foster, vecchia conoscenza dai tempi di Yale, ed una dei primi “acquirenti “di alcune foto fatte da Jennifer allora:"She took photographs. I never believed she was going to be an actress; it didn’t seem to fit her personality. She’s not somebody who needs to dance on a table with a lampshade on her head to get attention."Ne parla l’amica decennale Elisabeth Berkley, anche lei attrice (apparsa nella stagione finale di LWord), affermando che Jennifer è: "She’s aseeker in a beautiful way". Ne parla e sempre ne ha parlato in modo entusiastico, anche la Chaiken, madre e boss di LWord, cui deve molto a Jennifer ed il suo talento, capace di “inventare” Bette Porter, infatti dice: "Jennifer can be very exacting. She’s constantly attuned to whether the words and the ideas are worthy of the character, worthy of her. It’s a lovely thing and a very challenging thing." A proposito di Chaiken e di LWord, molto interessante quando Jennifer racconta la "teoria delle aragoste", facendo riferimento al finale controverso e mal digerito anche da lei, di LWord:
“When you cook a pot of lobsters and they’re all male, you need to put the top on, because if one male gets out, he’ll try to help all the others get out.” She pauses, then adds, “But if you’re cooking  a pot of female lobsters, you don’t have to put the top back on, because if one female starts trying to get out, the others will try to drag her back into the pot. Isn’t that awful?” She hated the  way the plot forced the women to turn on one another. “My point is, we’re not lobsters,” she said. “It would have been nice to end it differently.”
In poche parole, forse si è persa l'occasione di sfatare il mito che le donne non riescano a far "squadra" tra di loro.Altro argomento affrontato è la fede e Dio in genere, e su come la pensa, visto che è cresciuta in una famiglia non religiosa “her mother is a lapsed Catholic”, così lei dice al riguardo:
in some ways they are there; you just don’t see them necessarily. I don’t believe it just ends when somebody dies.
e
“Whether it’s that moment in acting when everything is suspended and you’re not yourself, or breaking through the veil of a very long run or swim, or hearing my daughter laugh— they are all pathways to what I think God must be.”
Chiudo con una delle tante perle di saggezza, cui Jennifer ci ha deliziato nel corso degli anni:
I’ve never lived my life to please someone else, trying to fit in,” she adds, “because that’s just a huge waste of time and causes all sorts of unnecessary anguish.
Ma quanto è vero!

- all article and photos from More




Face to Face, Hot to Hot

Due riviste mensili rivolte ad un pubblico femminile, hanno scelto  per la copertina di dicembre le “belle facce” delle nostre due signore.  Dal magazine  More di dicembre, articolo e copertina interamente dedicato a Jennifer Beals mentre Diva magazine spara il botto, proponendo quello con l’altra signora in questione Laurel Holloman. Intanto vi posto i link per “gustarvi le foto”, poi più avanti quando avrò un po' di materiale a disposizione, parleremo anche degli articoli stessi. Possiamo definirlo uno scontro tra titani?

 - More cover
 - Diva cover




giovedì 4 novembre 2010

Lip Service 1.04 Un'altra occasione persa

Meno due e tutto finirà, almeno la prima serie, sempre che ci sia una seconda ovviamente. Cosa dire, non riesco ad “affezionarmi” a LIp Service, non trovo una storia o un personaggio, che mi “coinvolga” più di tanto. Non so se sia più la colpa di chi ha scritto la storia, o gli interpreti stessi, troppo impegnati ad assomigliare a “qualcun altro”. Continua sotto falsa riga  dall’episodio scorso, il  leitmotiv  della prevedibilità, con una Cat che non poteva non avere e “meritare” una famiglia ed una madre così, Frankie, che continua  ad essere, anzi no, meglio dire che è peggiorata nella “brutta copia “ di Shane, regalandoci, e aggiungendo materiale alla collezione dell’inutilità,  con l’originalissimo “fuck” con il compare di sbornie Jay. Ma perchè , quando ancora era in tempo,  non si è buttata da quel cornicione? Infine Sam, il cavaliere senza macchia e paura Sam, l’innamorata per davvero Sam,  la povera povera Sam, perchè inesorabilmente sta andando a sbattere a tutta velocità, contro un muro chiamato delusione. Oh un’ultima cosa, da 1 a 10 quanto ce ne frega del “Frankie mistero misterioso”? Personalmente 0, meno di 0.




martedì 2 novembre 2010

Au revoir Paris!

Come preannunciato in Vivre la convention, e grazie al buon cuore di qualche ragazza presente all'evento, eccovi il risultato delle tre giornate parigine di Laurel Holloman. Il tutto si è svolto con una Laurel (bella lo sottolineo io), che ha risposto alle varie domande dal pubblico, riuscendo a divertire divertendosi, in una "improbabile" imitazione di  Shane. Ha "discusso" con Rachel Shelley, anche lei ospite assieme a Randy Harrison (Queer as Folk), di chi ha datato chi, tra Tina e Helena in S2, finendo la convention a ballare assieme al pubblico (trovi tutti i link alla fine del post). Adesso la prossima tappa europea, se qualcuna come me, si è persa pure questa, è a Brighton, Inghilterra, nel marzo 2011 alla convention  L8 targata starfury_co. Ricordo che nell’occasione Laurel è stata invitata come “sostituta” dal forfait dell’ultima ora di Jennifer Beals, (i dettagli in Due per una), ma come già  scrissi, per me lei invece, doveva essere il “botto finale“ dell’organizzazione, per ricreare la “mitica” L5, ma fallito poi,  per la defezione, appunto, non prevista di Jeibì. Dunque appuntamento a Brighton, intanto Au revoir Paris!

 - photos 1° day                                            video: -Who's Tina's true love?
 - photos 2° day                                                       -Laurel about Jennifer
 - photos 3° day     
                                                  -Laurel shane imp.
 - report Q&A 1°day                                                - Laurel and Rachel
 - report Q&A 2°day                                                - Dance
 - report Q&A 3°day                                                - Saying goodbye